Caro amico,

grazie per essere quel che sei.

Mi sei stato vicino quando ho avuto bisogno. Quando stavo male, quando mi sentivo solo, abbandonato, depresso, tu eri lì.

Mi hai sopportato quando ero insopportabile, quando il mio sommergerti con i miei problemi ti soffocava. Quando non ero capace di pensare, tu eri lì, accanto a me.

Quando non vedevo davanti a me la strada, tu mi hai accompagnato, consigliato, confortato.

Quando mi sentivo abbandonato da tutti, tu eri lì.

Quando stavo sbagliando, tu me l’hai fatto notare; ne abbiamo parlato, anche quando tu non avevi voglia, quando i miei problemi erano quisquilie e quando tu ne avevi già di tuoi.

Ora sei tu ad essere sconfortato.

Ora sei tu a sentirti sommerso, solo, spaesato.

Mi dispiace, ma ne ho già di miei. Sono stanco, ho avuto una giornata pesante.

So che capirai.

E anche non dovessi capire, mi resterai sempre amico.

Altrimenti, che cosa sarebbe un’amicizia?

_Questo messaggio, apparentemente paradossale, è una rilettura di alcune situazioni di vita vissuta, più o meno recente.

Debbo dire che ultimamente sto ridimensionando certi rapporti.

Non so perché ma le cose van così. E mi chiedo se il mondo va male anche per questo…_