Sono un fan di Harry Potter. Senza vergogna.

Non da sempre, a dire il vero: i primi due film li ho trovati abbastanza inguardabili.

Però ad un certo punto mi ha solleticato la curiosità di leggere i libri e mi sono fatto prestare i primi 4 romanzi.

I primi due mi avevano rinnovato l’impressione dei film, cioè quello di una operazione mirata ad un target molto giovane: linguaggio semplice, situazioni tutto sommato appassionanti solo per dei ragazzini.

Ma imperterrito ho attaccato il terzo volume, “Il prigioniero di Azkhaban”.

E qui ho avuto la folgorazione.

Il libro mi ha fatto capire che si era ad una svolta della storia ma anche della carriera della scrittrice: la storia si faceva interessante anche per un pubblico adulto.

Di fatto sono diventato un appassionato.

Avendo già letto (piuttosto velocemente a dire il vero) il quinto volume della saga, “L’ordine della Fenice”, ero abbastanza preparato a quello cui sarei andato incontro con l’uscita del film.

E devo dire che, nonostante tutto, si tratta di un film che si fa apprezzare.

Visto il film, ho ripreso in mano il libro, in quanto avevo in programma di attaccare sul serio il sesto, “Il principe mezzosangue”, e, quando si renderà disponibile, il capitolo finale.

Devo fare una premessa: il quinto romanzo è senz’altro il più riuscito, in termini di passione, ritmo ed emozione. La prima volta lo terminai con una maratona di circa 200 pagine lette tra mezzanotte e le due in varie serate (ma durante il giorno sfruttavo anche le pause di 5-10 minuti in bagno per andare avanti con la lettura).

Mi aspettavo quindi un bel film.

Ed in effetti, fatte le dovute concessioni (è impossibile condensare 700 pagine in due ore), il film è assolutamente da vedere, credo ci sia la più bella battaglia di magia che io ricordi nella storia del cinema, e mi sono ritrovato a strinere freneticamente i braccioli della poltrona per gli ultimi 20 minuti…

Certo ovviamente bisogna fare qualche concessione, è ovvio che alcune parti appaiano scollegate alle altre, che alcuni aspetti che nel libro hanno assolutamente rilievo siano passati sotto silenzio…

Per questo invito chi è curioso a leggere il libro.

Certo, ci sono parti che si potrebbero tranquillamente tagliare, e lo schema è simile ai precedenti (la vicenda inizia e finisce con l’inizio e la fine della scuola, come se i cattivi seguissero anch’essi le lezioni). Ci sono delle parti assolutamente inutili (odio il Quiddich, ad esempio, e trovo la descrizione delle partite e degli allenamenti assolutamente tutti uguali).

Però con questo capitolo si entra nel vivo della battaglia tra bene e male, con i cattivi che sono davvero cattivi e i buoni che combattono davvero per la vita.

Inutile dirlo, il libro supera sempre di gran lunga il film.