Gianrico Carofiglio, magistrato e scrittore, è autore di saggi e romanzi.

E' noto al grande pubblico per i suoi tre romanzi legal-thriller “Testimone inconsapevole”, “Ad occhi chiusi” e “Ragionevoli dubbi”. Del primo è stato tratto anche un film-tv, andato in onda ieri sera, peraltro pessimo nella scelta degli attori (delle cariatidi reciterebbero molto meglio).

Quest’ultima opera, arrivata in libreria da qualche settimana, è di tutt’altro genere. Si tratta di un saggio divulgativo sull’arte di condurre un controinterrogatorio durante il dibattimento penale.

E' in realtà una buona lettura, affascinante e scorrevole, forse troppo breve per l’appassionato lettore tuttovoro.

Però di sicuro non è quello che ci si aspetterebbe dalla lettura del riassunto di copertina, sono presenti degli interessanti verbali di interrogatorio e delle ancor più interessanti considerazioni sull’arte di porre domande, di scovare e mettere in luce punti oscuri di un racconto e, allo stesso modo, sugli errori da evitare.

Può essere di interesse per chi è un lettore interessato a qualunque argomento, ma di sicuro non ad un addetto ai lavori (che ha da parte sua manuali completi a riguardo), né al lettore più avezzo alla narrativa.

In sostanza si tratta di una curiosità letteraria, senz’altro riuscita, ma senza speranza di essere un best-seller.