la-locandina-di-baaria-125784- Considerato l’ultimo grande capolavoro di Tornatore, controverso a Venezia e grande delusione per la mancata candidatura ai premi Oscar 2010, è un bell’album di fotografie, ma nulla più.
Il film racconta la storia di Peppino, dal Ventennio (attraverso suo padre Cicco) agli anni ‘80, del suo amore per la politica e il suo desiderio di contrapporsi alle ingiustizie sociali.
Come, appunto, un album di fotografie, lo si sfoglia volentieri, magari si apprezzano le singole pagine, ma la storia in sé risulta spezzata, con tanti salti logici che spesso lasciano lo spettatore interdetto.
A mio parere inoltre il film risulta troppo palesemente schierato su posizioni anacronistiche, con una netta distinzione tra bravi siciliani e mafiosi, tra cattivi democristiani e buoni comunisti. 
Non mi stupisce affatto che l’Oscar per questo film non sia arrivato. Con questo film Tornatore ci fa rimpiangere molti autentici suoi capolavori, e questo risulta poco fruibile da chi la storia d’Italia già la conosce, e quindi deve risultare completamente incomprensibile a chi invece la ignora.
Deludente, molto deludente.