Credo di aver già parlato, qui nel blog, di Henrietta Lacks, una giovane di colore morta nel 1951 a 31 anni per un tumore al collo dell’utero.

La morte della giovane sarebbe passata all’oblio come la sua triste e povera esistenza se alcune cellule di quel tumore non fossero state e per i rituali esperimenti dell’epoca e non avessero dimostrato una sconcertante proprietà: quelle di replicarsi all’infinito senza morire.

Questa proprietà rivoluzionò gli studi sulla genetica e sull’oncologia. Dopo 60, la linea genetica HeLa è utilizzata in molti laboratori per gli esperimenti e test più diversi, potendo i ricercatori contare su condizioni di partenza quasi sempre perfettamente replicabili.

L’affascinante blog tenuto da Salvo Di Grazia aka WeWee, MedBunker, riporta un bellissimo articolo sulla vita e l’importanza di Henrietta e delle “sue” HeLa. Articolo, come al solito, rigoroso dal punto di vista scientifico ma assolutamente leggibile per tutti.

Mi ha lasciato totalmente stupefatto e molto incuriosito sapere che dalle originali cellule HeLa si stanno via via generando, proprio in forza della loro “allergia alla morte”, nuove linee genetiche totalmente diverse che fanno sospettare che si sia formato il primo essere vivente evoluto dall’Homo Sapiens.

Siamo di fatto di fronte al motore ultimo dell’evoluzione.

 

Il link all’articolo citato è qui: http://medbunker.blogspot.it/2012/07/i-nomi-della-medicina-henrietta-lacks.html