300

Siamo alle solite: non è un film storico, dirà chi l’ha apprezzato. Ciò non toglie che un minimo di aderenza alla realtà dei fatti ci deve essere. E' come se in un film sulla vita di Giulio Cesare, il dittatore, sopraffatto da Bruto e Cassio, li mettesse K.O. con due colpi di kung-fu. 300 racconta la storia dei 300 soldati lacedemoni che si sacrificarono alle termopili nel 480 a.C. La racconta a modo suo, diciamo:

Grandi scrittori... o grossi?

In attesa che mi arrivini alcuni libri ordinati ormai due mesi or sono, ho preso a prestito uno dei libri d’azione che mio padre legge tanto volentieri, “Nome in codice: Red Rabbit” di Tom Clancy. Tom Clancy è un acclamato scrittore di successo, al suo attivo ha un numero di romanzi notevoli, alcuni saliti alla ribalta per vari motivi, pensiamo a “La grande fuga dell’Ottobre Rosso”, da cui fu tratto un bellissimo film con Sean Connery, e al ciclo “Splinter Cell”, che fa da canovaccio ad un ciclo di videogames d’azione.

Tre colori: Film Bianco

Un signore polacco, Karol, viene lasciato dalla moglie a causa dei suoi problemi di impotenza, e con la moglie perde tutto, tranne una valigia e i suoi attestati di parrucchiere. Grazie a questa valigia e ad un incontro fortuito con un connazionale, ricomincia la sua riscossa verso il mondo e la vita. Riscossa che passa attraverso una vendetta che è anche, in fondo, autopunizione. Bel film, profondo, meno complicato del Film Blu, ma ugualmente toccante e stimolante.

Tre colori: Film Blu

Come recuperare la propria vita, dopo che un incidente d’auto ti ha portato via la persona amata e la figlia di soli 7 anni? Senza far nulla. Julie, la protagonista, incapace di commettere suicidio, decide di uccidere il proprio passato recidendo ogni legame, vendendo tutto, negando anche la realtà delle cose. La vita, tuttavia, sa sorprendere in modo subdolo, e Julie si renderà conto che è impossibile negare il passato, la libertà da ogni legame (perché è di libertà che tratta questo film) la renderà in grado di accettare il dolore e ricominciare a vivere.

Il mio mare (da una ispirazione di Laitha)

L’Homme et la Mer Homme libre, toujours tu chériras la mer! La mer est ton miroir; tu contemples ton âme Dans le déroulement infini de sa lame, Et ton esprit n’est pas un gouffre moins amer. Tu te plais à plonger au sein de ton image; Tu l’embrasses des yeux et des bras, et ton coeur Se distrait quelquefois de sa propre rumeur Au bruit de cette plainte indomptable et sauvage.

27 volte in bianco

Jane è una fanatica dei matrimoni: è riuscita a partecipare a 27 cerimonie in veste di damigella d’onore, grazie alla sua disponibilità e alla sua impeccabile organizzazione. Jane è innamorata del proprio capo, il quale non potrebbe vivere senza di lei, ma purtroppo solo per questioni organizzative. Infatti non appena la sorella minore di Jane, una biondina viziata e molto gnocca, lo conosce, si innamora e le chiede di sposarla.

Il valzer della morte

Vedete questa bellissima girandola spaziale? Il suo nome è “Wolf-Rayet 104”. Si tratta di un sistema binario, costituito da due stelle che orbitano una attorno l’altra, in circa 8 mesi, precisi come un meraviglioso orologio cosmico. La peculiarità di WR 104 è che il suo asse sembra essere perfettamente in linea con la nostra terra. Condizione che rende la danza delle due stelle splendida dal nostro punto di vista. Una condizione, la nostra, privilegiata.

Bentornato in vita!

Al mio amatissimo Atari 2600, datato 1982. Un po' smunto dal tempo (la dominante rossa manca completamente), ma con un piccolo intervento chirurgico a base di oscilloscopio e saldatore, penso di poterlo recuperare completamente. Curioso vedere un “pitfall!” d’annata (scritto da un giovanissimo David Crane, dell’appena nata Activision) su un modernissimo Samsung LCD 32 pollici… Intanto attendo dall’America una cartuccia dell’immortale “PacMan” (acquistata su ebay per 25 centesimi!).

Harry Potter e i doni della morte

Ho atteso diverso tempo per recensire l’ultimo libro della saga di Harry Potter: mi ha dato terribilmente fastidio, appena uscito, leggere anticipazioni più o meno volute del finale (persino alcuni cretini che pensano di essere più intelligenti di tutti a “rovinare la sorpresa”, pensano che siano tutti minorati mentali come loro che sbattono i piedini perché il giocattolo si è rotto…) Ad ogni modo, c’è da dire una cosa: difficilmente un libro mi può appassionare al punto da spingermi ad attenderlo per mesi prima dell’uscita dell’ultimo capitolo.

Recupero

Sintomo della vecchiaia incipiente è il restare legati alle cose dell’infanzia. Per mantenere fede a questo principio, ho recuperato a casa dei miei la mia vecchia console atari 2600, regalatami da mio padre nel lontano 1982 o giù di lì. Eccolo, è proprio questo modello: Non sto a raccontarvi i ricordi legati a questo oggetto. Sappiate solo che negli ultimi giorni ho speso qualche decina di euro per tentare di riportare in vita questo gioiellino.