Chicken Little è un racconto distopico ambientato in un futuro in cui tutto è fabbricabile a costo zero e dunque l’unica vera ricchezza è l’innovazione; per questo solo alcuni ricchissimi personaggi, la cui essenza giuridica vacilla tra la persona fisica e la nazione sovrana, possono permettersi di acquisire idee nuove.
In quest’ambito si muove la storia Leon, creativo dalla fervida immaginazione, pagato profumatamente per una missione impossibile, trovare qualcosa di interessante per uno di queste mostruose divinità economiche.
Il racconto si può situare su quelle novelle di fantascienza concettuale, in cui un futuro, generalmente distopico, fa da cornice per affrontare un tema attualissimo, come quello del consumismo e della produttività in serie.
Per questo il lettore non deve aspettarsi azione né suspence, ma piuttosto uno spunto di riflessione sulle tante strade che tecnologia e mercato stanno aprendo nella nostra vita. Lo stile agile ed elegante tuttavia rendono la lettura assai scorrevole e piacevole, nonostante il tema piuttosto difficile.
Ringrazio personalmente la 40k per aver fornito una copia del racconto per la recensione.